Un murale che vale 1000 alberi

A Roma, nel 2018 è stato realizzato sulla facciata di un palazzo nel quartiere Ostiense il più grande murale mangia smog d’Europa: è una pittura di 1000 mq che rappresenta un airone tricolore, una specie in via di estinzione, che pesca in un mare inquinato. A Milano lo street artist Iena Cruz ha dipinto l’AnthropOceano, un murale con le stesse caratteristiche mangia smog.

Ma che cosa significa mangia smog? Facciamo un passo indietro.

È purtroppo un dato di fatto che l’aria delle città sia irrespirabile e nociva ma, i 3 milioni di morti premature al mondo l’anno a causa dell’insalubrità dell’aria registrati dati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), fanno rabbrividire.

Molte sono le idee e le innovazioni per cercare di arginare questo problema. Una di queste nasce da una startup tutta italiana e riguarda la produzione di una vernice che viene definita come mangia smog in quanto è in grado di assorbire gli agenti inquinanti e rendere l’aria più respirabile. Basti pensare che 1000 mq ricoperti di questa vernice eliminano in 12 ore l’inquinamento di 71 auto a benzina o 23 auto a gasolio con motore Euro 4, oppure 95 auto a benzina e 32 a gasolio con motore Euro 5, proprio come se la stessa superficie fosse ricoperta di alberi.

La vernice mangia smog non è una vernice liquida, ma una polvere inorganica di biossido di titanio, TiO2. Il titanio è il quarto metallo più diffuso al mondo ed è presente sulla crosta terreste per lo 0,63%. Il biossido di titanio, impiegato in modo particolare come pigmento bianco nell’industria delle vernici per la sua stabilità chimica e totale atossicità, nella vernice mangia smog viene attivato attraverso la fotocatalisi, ovvero una reazione innescata dalla luce. Infatti, in presenza di aria umida e luce si innesca un forte processo ossidativo che porta alla decomposizione sia delle sostanze organiche sia delle sostanze inorganiche inquinanti con cui vengono a contatto. In particolare, dal processo ossidativo, si forma una sostanza in grado di formare sali di calcio (cloruro, fosfato, nitrato ecc.) che hanno la capacità di eliminare gli inquinanti quali gli ossidi di azoto, zolfo e i residui organici volatili. È una pittura minerale che depura l’aria in modo naturale e non è infiammabile, cioè non usa prodotti derivanti dal petrolio, ma nemmeno colle, solventi o altri prodotti chimici. Infatti è anche inodore.

Ma le peculiarità di questa vernice non si fermano a essere un mangia smog:

  • la doppia azione combinata dell’ossidazione e l’elevata alcalinità della superficie, uccide al 99,9% i batteri presenti sulle superfici, partecipando alla sterilizzazione delle pareti degli ambienti interni;
  • il processo reattivo di questa poderosa vernice, crea un film d’acqua invisibile e impalpabile che impedisce alla polvere e alla sporcizia di depositarsi sulle pareti;
  • la capacità di riflettere la maggior parte della radiazione infrarossa, impedendo così un eccessivo passaggio di calore, aiuta a ridurre i consumi in quanto si stima che faccia risparmiare fra il 15 e il 50% di energia elettrica assorbita dagli impianti di condizionamento.

E l’impatto ambientale? Contrariamente a quanto avviene per molti prodotti sostenibili nella loro applicazione, ma non nel ciclo produttivo, questa vernice utilizza il 40% di materie prime riciclate e il 100% di energia rinnovabile perché non ha processi termici ad alta intensità energetica. Viene poi commercializzata in polvere che la rende un prodotto più leggero e meno inquinante nel trasporto.

ATTIVITA‘: cerca negli obiettivi da raggiungere secondo l’Agenda 2030, quale/i calzano con la lettura. Scrivi un breve testo.

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