A Natale, l’ecologia profuma di pino

L’aroma dei pini è un profumo che evoca il Natale. Il maggiore contributo alla fragranza dell’albero di Natale è il pinene.

Il pinene è un composto organico che si trova nella resina dei pini che si trova in natura sottoforma di due diversi isomeri: α-pinene e β-pinene. Nella maggior parte dei pini, l’alfa-pinene è il più abbondante dei due, ma entrambi sono comunemente presenti nella resina degli alberi.

Il pinene appartiene a una famiglia di composti noti come terpeni: si tratta di una vasta gamma di molecole aromatiche molto diffuse in natura, presenti anche negli oli essenziali, il cui ruolo principale è proteggere le piante da batteri, funghi e parassiti. La struttura che caratterizza i terpeni è a 5 atomi di carbonio, detta isoprene.

isoprene

I terpeni si distinguono per massa molecolare e per multipli di unità isopreniche.

Il pinene contiene dieci atomi di carbonio e sedici idrogeni. È un composto altamente infiammabile e questo è uno dei motivi per cui gli incendi boschivi possono diffondersi molto rapidamente.

Sebbene sia il più abbondante, il pinene non è l’unico terpene tra i composti volatili emessi dai pini. Sono presenti anche altri costituenti minori, come il limonene (presente anche nella buccia degli agrumi), il mircene, il canfene e il fellandrene (fai l’esercizio 42).

Anche altri composti non terpenici svolgono un ruolo nell’aroma dei pini.

Il principale tra questi è l’acetato di bornile. Questo composto organico che fa parte della classe degli esteri, in particolare è un estere monoterpenico, che generalmente offrono una vasta gamma di odori per lo più gradevoli. Sebbene la sua proporzione negli oli volatili dei pini vari da specie a specie, contribuisce all’odore di pino fresco e pulito e per questo è comunemente usato per produrre fragranze di pino. Secondo diversi studi, l’acetato di bornile è anche un feromone sessuale di varie specie di insetti che però lo sintetizzano in una molecola che è l’immagine speculare, l’enantiomero, di quello delle piante. La diversa struttura perciò non attira gli insetti e preserva la pianta.

Una gamma di diversi terpeni viene rilasciata da vari alberi nelle foreste e questi fanno molto di più che fornire semplicemente gli odori caratteristici dei boschi: gli scienziati hanno scoperto che i terpeni possono reagire con alcune sostanze chimiche nell’aria per formare particelle di aerosol. Gli aerosol possono agire come “semi” per le nuvole, consentendo la loro formazione dal vapore acqueo, portando un aumento della copertura nuvolosa che può avere un fondamentale effetto rinfrescante.

I terpeni sono anche responsabili della foschia blu che a volte è visibile sulle montagne ricoperte di pini. Infatti, gli aerosol che i terpeni formano nell’atmosfera possono avere un effetto di dispersione sulla luce solare, producendo un alone blu.

Fonte: Pexels

Nel periodo natalizio è possibile ritrovare il profumo delle conifere anche nelle nostre case scegliendo di addobbare un albero di Natale vero senza per altro sentirsi in colpa per l’ambiente. Secondo i dati ISPRA, infatti, gli alberi di plastica hanno un’impronta di carbonio pari a 40 kg di CO2, senza contare che per degradarsi impiega ben più di 200 anni. Una pianta, al contrario, ha un’azione purificante sugli ambienti in quanto assorbe anidride carbonica, produce ossigeno e rilascia oli essenziali. Di non minore importanza, si può compostare, smaltendola presso le isole ecologiche. Anzi, è auspicabile perché piantarla in un bosco può portare a problemi ecologici e di inquinamento genetico.

ATTIVITA: approfondisci le funzioni dei terpeni cercando di trovare una correlazione tra la struttura e la proprietà.

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